La Pantecusa
di Paolo MessinaVini e Gastronomia Tipica e Biologica
Non si può non conoscere San Gimignano. Se non ci siete mai stati, chiudete subito questa pagina e partite. Possibilmente a cavallo. Di un animale di carne a quattro zampe o di un animale d’acciaio a due ruote. E poi tornateci d’inverno, quando tira la tramontana, e le stelle si conficcano sulle torri, mentre la Luna tarda a salire.
Se vi perdete, in una vallata che sta proprio sulla strada che i cavalieri facevano per salire alla città, potrete trovare Stefano e Valeria, ai piedi del loro albero. La piccola vigna, coltivata secondo i dettami dell’agricoltura biologica, produce uno dei migliori e più famosi vini bianchi d’Italia, quella Vernaccia di San Gimignano, D.O.C. già dal 1966 e D.O.C.G. dal 1993. Bianchi dal grande nerbo, che si prestano ad anni di invecchiamento, soprattutto se selezionati come il "Luna e Torri". Pure, dalla vastissima latitudine di accostamento. Eccezionali sulle trofie con cime di ravanelli, sul coniglio, tra i pochi bianchi, a poter fronteggiare un’orata al forno.
Oltre a questo celeberrimo vino, del quale ci si innamora subito per non dimenticarlo, Valeria e Stefano fanno anche un San Gimignano Rosso DOC da antichi vitigni autoctoni. Sangiovese, Colorino, Merlot, Canaiolo. E’ un grande vino sotto umili spoglie. Lo ha chiamato "Zenit". E poi un vino IGT piano, giocondo e giocoso, gradevolmente fresco. Che non poteva chiamarsi altro che "Stornello".
Se proprio non sapete cavalcare nessun tipo di animale, pazienza. San Gimignano, Valeria, Stefano, vi accoglieranno ugualmente. Con la Luna a salire, in mezzo alle stelle, trafitte dalle cime delle torri.