La Pantecusa di Paolo Messina

Vini e Gastronomia Tipica e Biologica

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Sui barattoli di miele di Marco Valentini non ci troverete scritto "Miele Italiano", informazione corretta ma incompleta, in questo caso: sulla fascetta, Marco ti dice la località esatta dove ha portato le sue api.

Boschi e prati lontani da fonti di inquinamento, perché un’ape può volare per chilometri, in cerca di nettare.

E poi, il prezioso miele viene estratto per centrifugazione, senza alcun riscaldamento.

Se necessario, le api vengono curate solo con rimedi naturali. La cera per i favi, il legno per le arnie, le vernici: tutto viene selezionato per creare un ambiente naturale e privo di contaminazioni per questo prezioso insetto. Ed ottenere così un miele puro e naturale.

Miele: uno dei primi alimenti dell’uomo, da almeno ventimila anni nella nostra dieta. E per millenni unico dolcificante conosciuto. Ancora insostituibile per digeribilità, come base di dolci e semplici ma squisiti accostamenti. Poche cose come il miele d’erica valorizzano il formaggio di fossa, o il Kefir. O la melata d’abete nel cioccolato caldo. Il miele di castagno sui frollini della stessa farina, come li fanno a Chiassaia. Il millefiori o girasole nelle tisane dove compare l’elicrisio.

Mille sono i gusti, i sentori, gli aromi del miele. L’industria, che ci propina anonimi preparati di incerta e mista provenienza, fusi ad alta temperatura, dal sapore soltanto indefinibilmente dolce e stucchevole, ci ha fatto dimenticare il retrogusto di lisciva del miele vergine di castagno. L’amaro del corbezzolo, la delicatezza dell’acacia.

Per questo, Marco va in giro per l’Italia a tenere incontri dove imparare a degustare il miele. E ad incantare api, nascoste nei boschi, insieme ai folletti.

Lo strumento più adatto per assaggiare il miele in barattolo? Ma il dito, naturalmente!